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Sbarcate cinque bare a Porto Empedocle, lo strazio e il dolore per i 4 bambini morti

Le bare

Sono quattro le bare bianche - delle gemelline di 20 giorni morte per ipotermia durante la traversata e dei bambini di 2 anni e di 10 mesi uccisi dall’incendio divampato sul barchino durante la traversata - sbarcate sul molo di Porto Empedocle, provenienti da Lampedusa. Assieme ai piccoli feretri anche quello di una donna. Collocati sulla banchina, fra lo strazio dei genitori delle due piccine e del fratellino di 4 anni, i sindaci di Agrigento, Porto Empedocle, Favara e Joppolo Giancaxio hanno deposto dei mazzi di fiori. Presente anche il prefetto Maria Rita Cocciufa. Tutti, in silenzio, hanno pregato per le vittime di quella che è una catena infinita.

Il prefetto Cociuffa: «È straziante tutto questo»

E’ da marzo che abbiamo numeri stratosferici di arrivi. Non ci possiamo consentire mai di abbassare la guardia, è un fenomeno che va governato. E i flussi, complici le condizioni del mare, proseguono anche in questo periodo dell’anno, con numeri più che importante. Abbiamo al momento 1.500 persone all’hotspot di Lampedusa. E si tratta di nuclei familiari, minori, bambini». Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, sul molo di Porto Empedocle dove sono state sbarcate, dal traghetto di linea, le 5 salme - 4 di bambini - di migranti che hanno perso la vita tentando di raggiungere le Pelagie. «I trasferimenti dei migranti ospiti dell’hotspot si danno ogni giorno - ha aggiunto il prefetto - . Ma ne arrivano più di quanti riusciamo a trasferirne. Tutta la provincia è sotto stress, abbiamo 18 Caf pieni, così come lo sono anche le strutture per minorenni. E’ molto complicato e dobbiamo lavorare su mille fronti». Il prefetto, alla sola vista delle bare bianche, ha fatto fatica a trattenere l’emozione. «E’ straziante, è straziante tutto questo - ha concluso - . Cercheremo, per quanto possibile, di aiutare la mamma, il papà e il fratellino di 4 anni delle due gemelline. In attesa che ottengano la protezione, verranno sistemati in una struttura di Agrigento che è vicina a Raffadali. Voglio ringraziare tutte le amministrazioni comunali per la disponibilità data alle sepolture, non è facile. I cimiteri sono pieni un pò ovunque, ma tutti sono dal cuore grande in queste drammatiche circostanze».

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