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Lettera di minacce con cinque proiettili calibro 38 a un imprenditore di Licata

Indagano gli agenti del commissariato di Licata

Lettera di minacce, con un chiaro ultimatum, e cinque proiettili calibro 38. Ad essere intimidito è stato un imprenditore licatese quarantacinquenne, un uomo che s’è visto recapitare, al portone dell’abitazione, l’inquietante missiva. Ad occuparsi dell’attività investigativa, dopo essere intervenuti sul posto con il supporto della Scientifica, sono gli agenti del commissariato di Licata.

A ritrovare la lettera intimidatoria, sul portone di casa, è stata la moglie dell’imprenditore. Qualcuno, senza essere visto, ha lasciato una busta gialla con la scritta: «Anonimo sei morto». All’interno un foglio con dei disegni che raffiguravano, a quanto pare, delle casse funebri e con la scritta: «Tinnaghiri o con le buone o con le cattive, ti fazzu saltare, u sta capennu? Non c’è bisognu che mi metti la legge nel mezzo. Di là te ne devi andare, sei morto, infame».

L’anonimo avrebbe anche dato un ultimatum: «Ti do un mese di tempo per andare via o sei morto». La donna, fatta la terribile scoperta, ha avvisato il marito, che ha allertato i poliziotti del commissariato cittadino. Gli agenti, accorsi sul posto con l’ausilio dei colleghi della Scientifica, hanno sequestrato la lettera e il suo contenuto: oltre al foglio di carta con le minacce e l’ultimatum c’erano, infatti, anche cinque proiettili calibro 38 inesplosi. Tutto è stato, inevitabilmente, posto sotto sequestro e sono state avviate le indagini. Attività investigativa che è coperta dal massimo riserbo.

Non è escluso che i poliziotti abbiano già verificato l’eventuale presenza, in zona, di impianti di videosorveglianza. Telecamere che, naturalmente, potrebbero, qualora presenti, aiutare le indagini.
Come procedura investigativa impone, l’imprenditore è stato sentito dai poliziotti. È stata informata la Procura della Repubblica di Agrigento ed è stato aperto, a carico di ignoti, un fascicolo d’inchiesta.

L’attenzione degli investigatori si starebbe, al momento, concentrando su quella busta e sullo scritto a stampatello, ma anche – è la polizia Scientifica in particolar modo a cercare elementi utili a risalire agli autori dell'intimidazione – sui proiettili calibro 38 inesplosi.

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