Dieci condanne e otto assoluzioni: il gup del tribunale di Palermo, Stefania Brambilla ha emesso la sentenza del processo scaturito dalla maxi operazione antimafia «Oro bianco», che ha fatto luce sul cosiddetto «paracco», ovvero la famiglia mafiosa alternativa a Cosa nostra e alla Stidda. La nuova cosca, secondo l’accusa, sarebbe stata messa in piedi dal 60enne Rosario Pace di Palma di Montechiaro, appartenente alla storica famiglia: la condanna nei suoi confronti - 16 anni - è una delle più alte. L’indagine ha sgominato pure un vasto traffico di cocaina.
Nel blitz, eseguito dai carabinieri all’alba del 13 gennaio dell’anno scorso, è finito in carcere pure il consigliere comunale di Palma di Montechiaro, Salvatore Montalto, 52 anni, arrestato con l’accusa di associazione mafiosa e dimessosi all’indomani dell’arresto. Il giudice gli ha inflitto 12 anni di reclusione, ovvero 2 in più di quanto aveva chiesto il pm della Dda Pierangelo Padova.
L’ex consigliere, fra le altre cose, è stato riconosciuto colpevole di avere messo a disposizione del clan i servizi bancari dell’Unicredit di cui era dipendente. Le intercettazioni hanno mostrato le fibrillazioni della cosca durante la campagna elettorale e in occasione dello spoglio.
Ecco le altre condanne, fra parentesi le richieste del pm: Gioacchino Rosario Barragato, 60 anni, di Palma: 12 anni (14 anni); Francesco Bonsignore, 55 anni, di Palma: 5 anni e 8 mesi (6 anni); Sarino Lauricella, 51 anni, di Palma: 12 anni (14 anni); Domenico Manganello, 47 anni, di Palma: 18 anni e 8 mesi (20 anni); Giuseppe Morgana, 36 anni: 10 anni e 8 mesi (12 anni); Emanuele Pace, 34 anni: 10 anni (10 anni); Gioacchino Pace, 41 anni: 16 anni e 8 mesi (14 anni) e Giuseppe Blando, 46 anni, di Favara: 11 anni e 8 mesi (12 anni).
Gli altri 8 imputati sono stati assolti. Si tratta di: Calogero Lumia, 74 anni, di Palma (10 anni era la richiesta del pm); Carmelo Pace, 59 anni (6 anni), Giuseppe Pace, 40 anni (14 anni), Gioacchino Mangiavillano, 56 anni (4 anni); tutti di Palma, Salvatore Carusotto, 49 anni, di Licata (assoluzione); Federico Gallea, 26 anni, di Palma (assoluzione); Rocco Novella, nato a Locri, 38 anni (assoluzione) e Salvatore Troia, 63 anni di Villabate (assoluzione).
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