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Omicidio a Naro per uno specchietto rotto, in appello condannata a 22 anni

Anisoara Lupascu accusata di avere ucciso un bracciante a colpi di zappa

Constantin Pinau, la vittima

Condannata a 22 anni per un omicidio a colpi di zappa, spranga di ferro e coltello. Si è concluso con questo verdetto il processo in Corte di assise di appello a carico di Anisoara Lupascu, 42 anni, ritenuta colpevole dell’omicidio del bracciante 37enne Constantin Pinau. La donna, secondo la ricostruzione dell’episodio, insieme al marito e al figlio, andò a vendicare l’ultimo dei tanti «affronti» subiti: la rottura dello specchietto dell’auto da parte di Pinau con cui avevano avuto svariati contrasti.

Il delitto sarebbe stato commesso insieme al marito Vasile Lupascu, 48 anni, e al loro figlio Vasile Vladut Lupascu, 23 anni, condannati a 30 anni nel troncone abbreviato.

La donna è stata ritenuta colpevole anche di lesioni ai danni della moglie di Costantin, picchiata anche lei con dei bastoni nell’agguato in cui restò ucciso il marito. Confermata l’aggravante della premeditazione per cui la Cassazione aveva disposto, fra le altre cose, un nuovo passaggio.

L'agguato al ritorno da un battesimo

L’agguato, a colpi di zappa e spranga, commesso l’8 luglio del 2018, a Naro, sarebbe avvenuto mentre Costantin, insieme alla moglie, rimasta pure ferita nel tentativo di difendere il marito, e al figlio, stava rientrando a casa dopo un battesimo. L’omicidio, come accertato dai numerosi testimoni sentiti al processo, fu preceduto da continui litigi e aggressioni reciproche fino alla rottura di uno specchietto da parte di Pinau all’auto di Vasile Vladut Lupascu.

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