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Lampedusa, dopo 8 anni annullata la demolizione di un'abitazione

Lampedusa

I giudici del consiglio di giustizia amministrativa presieduti da Rosanna De Nictolis hanno annullato la demolizione di un’abitazione a Lampedusa. Sono stati necessari otto anni di ricorsi per chiudere una vicenda iniziata nel luglio del 2000 quando l’amministrazione comunale aveva firmato la concessione edilizia per realizzare un immobile in un terreno di proprietà di Francesco Sinatra, imprenditore catanese residente nell’isola. Dopo quattordici anni il comune, su esposto della proprietaria del terreno confinante, ha annullato in autotutela la concessione edilizia rilasciata ritenendo che la stessa fosse stata rilasciata in violazione delle distanze dal confine previsto dallo strumento urbanistico e ha ordinato la demolizione dell’immobile.

Sinatra assistito dagli avvocati Girolamo Rubino, Vincenzo Airò e Mario Fallica ha presentato ricorsi al Tar di Palermo e al Cga. Alla fine i giudici di appello dopo aver chiesto chiarimento al comune di Lampedusa sull’iter amministrativo ha annullato il provvedimento di demolizione e acquisizione dell’abitazione al patrimonio comunale. «Sono state accolte le nostre tesi - dicono gli avvocati Rubino, Airò e Fallica, - ritenendo illegittimo l’atto di annullamento del titolo edilizio poiché una difforme interpretazione delle norme sulle distanze, rispetto a quella seguita in occasione del rilascio titolo edilizio, doveva essere assistita da una motivazione particolarmente rafforzata. Così non è stato». Per effetto della decisione del Cga, Sinatra ritorna ad essere il legittimo proprietario del fabbricato che risulta legittimato dalla concessione edilizia rilasciata nel 2000.

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