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Ravanusa, devastato dalle fiamme l'escavatore di un'azienda di Catania

Le cause dell’incendio non sono chiare. E i carabinieri della sezione Radiomobile stanno indagando a tutto tondo, senza nulla escludere, né privilegiare. Ad essere danneggiato, e anche pesantemente, dalle fiamme è stato l’escavatore di un’impresa catanese.

Un mezzo che era stato lasciato in via Ticino, nel cantiere edile per la ristrutturazione della palestra comunale adiacente alle elementari Don Bosco di Ravanusa. Le fiamme hanno devastato la cabina e l’impianto elettrico della macchina escavatrice. Era l’alba di venerdì quando si registrava appunto il misterioso incendio e subito si innescava l’allarme. Sul posto, acquisito l’Sos, si sono subito precipitati i vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì, i carabinieri della stazione di Ravanusa e quelli della sezione Radiomobile del Comando compagnia di Licata.

I primi, idranti alla mano, hanno prima circoscritto e poi spento l’incendio. I militari dell’Arma si sono invece, immediatamente, messi al lavoro per cercare di accertare cosa avesse innescato la scintilla iniziale. Né accanto, né nei pressi dell’escavatore, di proprietà della ditta catanese, sarebbero stati trovati inneschi, né bottiglie o taniche sospette. Elementi fondamentali, anzi indispensabili, per poter parlare, fin dalla primissima battuta, di un rogo dalla matrice dolosa. Ipotesi che tuttavia, nonostante manchino le conferme, non è stata affatto accantonata e che sembrerebbe essere anzi quella maggiormente privilegiata dall’attività investigativa.

I danni, provocati all’impresa catanese che si stava occupando dei lavori di ristrutturazione della palestra comunale adiacente alla scuola elementare, non sono stati quantificati nell’esatto ammontare, ma risultano essere comunque coperti da polizza assicurativa. Uno dei primi passaggi investigativi dei carabinieri, oltre al sopralluogo per cercare tracce ed indizi nei pressi dell’escavatore danneggiato, è stato quello di sincerarsi sull’eventuale presenza di impianti di videosorveglianza. E l’esito è stato, purtroppo, negativo.

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