Vandali scatenati a Licata: danneggiata pesantemente l’ambulanza della Croce Rossa italiana in sosta in piazza Matteotti, dove sorge il presidio medico allestito dai volontari per soccorrere chiunque dovesse star male durante le feste di maggio che si sono concluse ieri sera.
Forte la condanna del sindaco di Licata, Pino Galanti: «Gesto inqualificabile, la società si ribelli e faccia leva sui valori fondanti. La comunità deve essere famiglia». Intanto, i carabinieri della compagnia di Licata sono riusciti a fare chiarezza su quanto è avvenuto qualche giorno prima, sempre mentre durante i festeggiamenti di Sant’Angelo, poco dopo la conclusione della processione. In centro storico – tra piazza Della Vittoria e via Sottotenente Sapio – non c’è stata una rissa. Ma una scazzottata fra due giovani, dai 20 ai 30 anni, verosimilmente alticci. A mettersi in mezzo, cercando di evitare il peggio – dettaglio che aveva fatto apparire l’episodio come una rissa – più persone, una decina in totale, anche residenti in altri paesi. I giovani portati al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso non si sono neanche fatti refertare. L’episodio risulta dunque essere perseguibile, se arriveranno naturalmente le denunce, a querela di parte. I militari dell’Arma sono riusciti a ricostruire cosa effettivamente era accaduto in quel maxi tafferuglio, acquisendo più testimonianze e visionando i filmati degli impianti di videosorveglianza. Intanto, ieri, era fortissimo lo sconcerto per quanto accaduto in danno dell’ambulanza della Croce Rossa italiana.
«Si tratta – ha commentato il sindaco Pino Galanti – di un gesto gravissimo, inqualificabile, che purtroppo rappresenta il degrado sociale in cui è precipitata parte della società licatese. Le forze dell’ordine sono già al lavoro, sono convinto che in tempi brevi riusciranno ad individuare gli autori di questo crimine». Dal primo cittadino è arrivato però anche un appello alla comunità: «Nel manifestare solidarietà alla Croce Rossa Italiana e a tutte le associazioni di volontariato che anche durante le ‘Feste di maggio’ hanno fatto un gran lavoro – ha aggiunto il sindaco Galanti – nell’esclusivo interesse della città, mi rivolgo alla comunità licatese che è costituita, in gran parte, da persone perbene: è necessario condannare fermamente simili gesti, isolare questi balordi, ribadire con forza che noi rigettiamo ogni forma di violenza e di imbecillità». Spetterà naturalmente, anche in questo caso, alle forze dell’ordine provare, laddove possibile, a ricostruire cosa sia effettivamente accaduto, ma soprattutto identificare gli autori di quello che è stato un deprecabile raid vandalico in danno di un mezzo di soccorso che può tornare d’aiuto – garantendo assistenza e soccorso – a chiunque. Compresi gli stessi autori del raid vandalico.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia