Supera i confini regionali la reliquia del Beato Giudice Rosario Angelo Livatino ucciso alle porte di Agrigento il 21 settembre 1990 e beatificato in Cattedrale il 9 maggio scorso. Dal primo al tre aprile la camicia intrisa di sangue che il magistrato indossava quella tragica mattina sarà esposta alla venerazione della comunità di a Monteroni di Lecce in Puglia. L'iniziativa è patrocinata dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce su input di don Giuseppe Spedicato arciprete di Monteroni che assieme alla comunità parrocchiale Maria SS. Assunta ha voluto concretizzare questo sogno in collaborazione con l'Arcidiocesi di Agrigento, l'associazione "Città del Crocifisso" e l'amministrazione di Monteroni di Lecce. Ha giocato a loro favore il particolare non secondario che presidente della Regione Puglia è Michele Emiliano collega per un certo periodo di Livatino alla Procura della Repubblica di Agrigento. Ricco il programma che si aprirà venerdì pomeriggio primo aprile con l'accoglienza della reliquia. La camicia è stata concessa in prestito alla Curia di Agrigento dalla Corte d’Appello di Caltanissetta la sede giudiziaria dove si sono svolti i processi a carico di esecutori e mandanti. L’intenso calendario di appuntamenti si concluderà domenica tre aprile nel tardo pomeriggio con una solenne concelebrazione. Livatino è stato elevato agli onori degli altari da Papa Francesco in quanto "Martire della Giustizia e, indirettamente, della Fede" dopo un processo diocesano durato 7 anni ed introdotto su richiesta dell'associazione "Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino" i cui soci che da sempre realizzano iniziative per ricordarlo in Sicilia e nel resto d'Italia che culminano in settembre con la "Settimana della Legalità" a lui intitolata.
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