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Agrigento, intervento post-parto considerato affrettato su 17enne: Asp condannata a pagare

L’Asp di Agrigento è stata condannata – dal tribunale della città dei Templi – al pagamento di danni patrimoniali e non patrimoniali quantificati in oltre 86 mila euro. Somma che, in esecuzione della sentenza, l’azienda sanitaria provinciale ha messo in liquidazione adesso. I genitori chiedevano un risarcimento danni di 250 mila euro. A citare l’Asp sono stati i genitori di una minorenne che ritenevano errate le cure e la diagnosi fatta alla figlia nel novembre del 2012, quando la ragazza venne sottoposta ad isterectomia dai medici dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento. Un intervento effettuato – secondo quanto emerge dalla documentazione della stessa Asp – a seguito di un’emorragia post partum, che portò la giovane al reparto di Rianimazione, da dove venne poi dimessa con la diagnosi di «parto vaginale, emorragia da atonia uterina post partum resistente a terapia medica e tamponamento, anemia post emorragica, isterectomia sopracervicale addominale subtotale».

I genitori della minorenne hanno chiesto, al tribunale di Agrigento, di accertare l’integrità psicofisica della giovane e di quantificare i danni subiti, «connessi all’erronea condotta dei sanitari che ebbero in cura la giovane, nonché i danni patiti dal marito e dalla figlia». Era il 2018, quando i familiari della ragazza hanno chiesto un risarcimento danni di 250 mila euro. L’Asp, ritenendo che i sanitari avessero avuto una condotta congrua all’insorgenza dell’emorragia, si costituì in giudizio. Per l’azienda sanitaria provinciale, perdurando l’emorragia, non potevano esserci «alternative chirurgiche per la conservazione dell’organo, trattandosi peraltro di una paziente in giovane età e primi gravida».

Il tribunale di Agrigento ha però condannato l’azienda sanitaria provinciale – alla fine dello scorso dicembre - al pagamento della somma complessiva di 86.052,60 euro. L’Asp ha provveduto dunque a mettere la somma a disposizione, «in considerazione dell’esecutività delle sentenza e per evitare un aggravio di spese». Non è stato ancora stabilito (lo decideranno gli uffici legali dell’Asp di Agrigento con il passare dei giorni), se la sentenza verrà impugnata in appello. Intanto, l’azienda – su disposizione del commissario straordinario Mario Zappia, che ha acquisito i pareri favorevoli dei direttori amministrativo e sanitario - sta procedendo alla liquidazione delle somme.

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