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Tragico sbarco a Lampedusa, sette migranti morti di freddo: aperta un'inchiesta

I soccorso prestati la notte del 21 gennaio al largo di Lampedusa

Il sogno di arrivare in Europa si è infranto in una notte di freddo. Sono morti letteralmente dal freddo sette migranti arrivati nella notte fra il 24 e il 25 gennaio a Lampedusa con 280 persone e partito 2-3 giorni fa dalla Libia. Le vittime sono tutti giovani bengalesi.

Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un'inchiesta, a carico di ignoti, sull'ennesima tragedia del mare con sette morti che si è registrata a Lampedusa. Per il procuratore capo Luigi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella si configura morte o lesioni come conseguenza di altro delitto legato al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini serviranno anche per identificare gli scafisti e gli organizzatori della traversata.

I 280 migranti, stipati su un barcone partito da Zuara in Libia, sono stati messi in salvo a circa 18 miglia dall'isolotto di Lampione, dagli equipaggi della guardia di finanza e della guardia costiera che hanno operato in condizioni meteo proibitive. Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, si è complimentato personalmente con i comandanti delle unità navali intervenute per il coraggio e l'alta professionalità dimostrata in mare.

Alcuni dei migranti, dopo un primo triage sanitario e gli accertamenti anti Covid direttamente al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio dell'isola: le loro condizioni di salute non sono buone e sono stati sottoposti a visite ed accertamenti da parte dei medici della struttura sanitaria.

Tre dei cadaveri sono stati trovati sul barcone, dai militari della guardia di finanza e della capitaneria di porto, al momento del soccorso. Altri quattro migranti sono morti poco prima di arrivare sulla terraferma. Tutti sarebbero deceduti per ipotermia. Il barcone era stato avvistato a circa 24 miglia dalla costa di Lampedusa quando è scattato il soccorso.

"Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti - dice il sindaco, Totò Martello - qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l'Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto".

I 280 sbarcati sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove erano già presenti 365 ospiti. Gli immigrati, al momento, alloggiati nella struttura di primissima accoglienza sono saliti a 645, a fronte dei 250 posti disponibili. Per oggi è previsto il trasferimento di poco più di 100 persone, già sottoposte al tampone rapido per la diagnosi del Covid ed identificate, sulla nave quarantena ancorata a Cala Pisana. Domenica, quando le presenze nella struttura avevano superato le 700 unità, erano stati trasferiti sula nave 418 migranti.

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