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Scuole aperte, il Tar boccia di nuovo il Comune di Agrigento: decide lo Stato

Il presidente del Tar della Sicilia ha accolto l’istanza cautelare presentata contro l’ordinanza numero 9 del 14 gennaio scorso firmata dal sindaco di Agrigento che dispone una nuova chiusura dal 15 gennaio fino al 24 gennaio delle attività didattiche in presenza. Il Tribunale ha così confermato il provvedimento di sospensione già adottato il 13 gennaio «nei confronti di analogo provvedimento sindacale» e ha ribadito «come non sembri esserci spazio per i Comuni di disciplinare l’attività scolastica in stato di emergenza sanitaria diversamente rispetto a quanto attualmente stabilito dalla legge statale, alla cui competenza appartiene la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 trattandosi di profilassi internazionale».

Secondo quanto sottolinea il Tar «il Comune di Agrigento è attualmente in zona arancione mentre la normativa nazionale consente interventi restrittivi solo nelle zone rosse, né gli atti regionali che appaiono consentire ai sindaci l’adozione di misure restrittive in materia scolastica anche in zona arancione possono derogare alla disciplina nazionale». La pronuncia del Tribunale amministrativo regionale comporta la sospensione immediata dell’ordinanza ed il rientro in presenza nelle scuole. L'udienza per la trattazione collegiale è stata fissata per il 10 febbraio prossimo.

Gli avvocati Fabrizio Dioguardi e Carla Calafato esprimono «soddisfazione per la pronuncia del Tar che ha accolto anche il ricorso avverso l’ordinanza del sindaco di Agrigento, che aveva chiuso le scuole in zona arancione». I due legali, che assistono un gruppo di genitori autori di ricorsi anche in altre province dell’isola come Palermo e Trapani, «si augurano che questo provvedimento costituisca uno stimolo per la Regione, affinchè metta in atto i provvedimenti necessari per porre fine alla situazione di caos creata dai sindaci per una errata interpretazione delle norme vigenti».

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