Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Agrigento, un fiore di plastica, la chela di un crostaceo: intimidazione a un giudice

Immediata la denuncia del magistrato, che si occupa di cause civili

Il palazzo di giustizia di Agrigento

Sembrerebbe avere tutte le caratteristiche dell’avvertimento – dall’indecifrabile significato – il ritrovamento fatto da un giudice civilista all’esterno della propria abitazione, ad Agrigento. Il giudice ha formalizzato denuncia, a carico di ignoti, ai carabinieri che si stanno adesso occupando dell’attività investigativa.

Nei giorni scorsi, ma la notizia è trapelata soltanto ieri dal fitto riserbo investigativo, il magistrato ha ritrovato un fiore di plastica, a gambo lungo, nel patio della sua abitazione ed una chela di crostaceo collocata sulla maniglia del portone d’ingresso. Ritrovamenti che, almeno apparentemente, non avrebbero un significato esplicito, un significato alla portata della comprensione di tutti. È accaduto tutto durante le ore serali, nell’abitazione – che si trova in uno dei paesi dell’Agrigentino - appunto del giudice. I carabinieri, raccolta la denuncia, hanno subito avviato le indagini ed hanno, naturalmente, avvisato la Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo.

Non trapela nessuna indiscrezione sull’eventuale presenza di impianti di videosorveglianza posti a presidio della residenza, o comunque nella zona in cui sorge la casa del magistrato. Telecamere che, inevitabilmente, potrebbero consentire agli investigatori di imboccare – e anche rapidamente – la giusta pista investigativa per fare chiarezza e identificare chi ha lasciato quei sinistri oggetti.

Fino ad ora, nell’Agrigentino, a commercianti, imprenditori, politici, funzionari e chiunque abbia subito un inquietante avvertimento sono sempre stati recapitati i «soliti» oggetti: proiettili, croci, talvolta anche fiori certo. Ma mai, negli ultimi anni, è stata utilizzata – per comporre quello che sembrerebbe essere un messaggio intimidatorio - la chela di un crostaceo. Spetterà, inevitabilmente, ai militari dell’Arma e alla Procura di Agrigento riuscire anche a cogliere il significato di quanto è stato rinvenuto e, sicuramente, sequestrato. Appare inoltre scontato – anche se manca qualsiasi conferma istituzionale al riguardo – che le forze dell’ordine, i carabinieri in particolar modo, terranno d’occhio, per garantirne la sicurezza, il giudice civilista che ha ricevuto l’inquietante, e assai inusuale per composizione, messaggio.

Caricamento commenti

Commenta la notizia