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Beni confiscati, il Consorzio agrigentino è senza governo e non può gestirli

Maria Rita Cocciufa, prefetto di Agrigento

Il «Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo» ha in Consiglio d’amministrazione scaduto e le cooperative che lo compongono, affidatarie di beni confiscati, rischiano di non avere più titolo per continuare a gestire i beni in affidamento temporaneo attraverso i Comuni. Inoltre i vertici delle cooperative non hanno più un interlocutore istituzionale nel Consorzio, che non può assolvere al rilascio delle attestazioni comprovanti la legittimità operativa dei conduttori delle centinaia di beni confiscati e loro assegnati. Soprattutto terreni e caseggiati agricoli ma anche magazzini ed appartamenti ricadenti nei comuni di Favara, Palma di Montechiaro, Canicattì, Agrigento, Licata, Siculiana e Naro.

Per cercare di smuovere le acque, del problema sono stati investiti prefettura di Agrigento, Agenzia nazionale dei beni sequestrati e Confiscati e Ministero dell’interno, che a breve potrebbero adottare provvedimenti.

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