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Turni infiniti e autobotti ferme, le case di Canicattì restano senz'acqua

Si aggravano i disagi dei cittadini di Canicattì sul fronte idrico per i perduranti disservizi di Aica il nuovo gestore del servizio idrico in provincia di Agrigento. I turni nelle ultime settimane si sono allungati e le ore di erogazione dell’acqua si sono accorciati. I turni che nella migliore delle ipotesi erano di otto giorni non riescono più a soddisfare le esigenze delle famiglie ed il gestore non sembra essere in grado di rimediare.

Ad oggi i cittadini hanno provveduto in proprio, in palese violazione della legge, ricorrendo ad autobottisti privati che si approvvigionavano da pozzi artesiani anch’essi privati e spesso non in regola. Questo sino quando a ieri mattina in città è scattato un controllo della Guardia di finanza con il sequestro di alcuni pozzi privati ed il fermo di alcune autobotti. Temendo la stessa sorte altri autobottisti si sono guardati bene dal continuare il servizio.

Unici a continuare a lavorare alcuni autobottisti privati con le carte in regola che dovrebbero rifornire attività di ristorazione, servizi di pubblico interesse e abitazioni con degenti immobilizzati a letto rifornendosi dai serbatoi comunali di accumulo della stessa acqua che però non arriva nelle case dei cittadini. Il sindaco uscente Ettore Di Ventura ed anche la prefettura sono a conoscenza della situazione ma non possono interferire con l'autorità giudiziaria che sta ampliando le indagini sul fenomeno. Si temono perdurando i disservizi di Aica problemi di ordine pubblico.

I candidati sindaco al ballottaggio del 24 e 25 ottobre, Vincenzo Corbo e Cesare Sciabarrà, non sono intervenuti sul problema con commenti o prese di posizione. Se ne parlerà, forse, dopo il voto.

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