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Vaccini, all’hub di Sciacca prendono il volo le terze dosi:

Paolo Gulotta, Federica Plano e Salvatore Settecasi

Con l’87,19 per cento della popolazione che ha completato il ciclo di vaccinazione e oltre il 90 che ha già fatto la prima dose Sciacca è tra i comuni agrigentini che hanno risposto meglio alla campagna ancora in pieno svolgimento e ieri, nell’hub di contrada Perriera, sono arrivati anche tanti pazienti fragili per la terza dose. Assieme a loro i sanitari ed il primo è stato Salvatore Settecasi, medico rianimatore e responsabile dell’hub.

«Ho voluto farlo per primo – dice Settecasi – ma adesso seguiranno tutti i miei colleghi ed il personale sanitario. Bisogna andare avanti perché lo strumento attualmente in nostro possesso per difenderci dal Covid 19 è il vaccino». Nonostante la giornata di domenica tanta gente ieri mattina all’hub, alcuni per la prima e la seconda dose, ma un’affluenza di una ventina di persone, in poche ore, anche per la terza. Tra loro Paolo Gulotta, paziente fragile: «Sono sereno – dice – perché la terza dose serve a completare il ciclo e per noi è importante. Anche nelle due precedenti non ho avuto alcun problema e va bene così. Io mi sono anche confrontato con gente contraria al vaccino e non ha alcuna perplessità. Il mio consiglio a tutti è di vaccinarsi. Anche per il green pass il mio pensiero è positivo. Io mi adatto alle disposizioni e anche il green pass è positivo, dimostra che un soggetto è vaccinato. Per me la vaccinazione è una scelta di vita – aggiunge - e bisogna andare avanti».

Per Salvatore Settecasi bisogna andare avanti «anche per convincere quella sacca di resistenza contraria al vaccino – dice – e adesso siamo già alla terza dose. Questo, però, non esclude il fatto che, nonostante il trend della curva stia calando grazie alle vaccinazioni, bisogna andare avanti e capire che questo è il momento per proteggersi. C’è un calo dei contagi e allora bisogna approfittarne ed evitare che l’arrivo della brutta stagione porti sorprese. Sappiamo che al momento l’unica arma di cui disponiamo – aggiunge Settecasi - è il vaccino e bisogna sfruttarla».

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