L’inchiesta per la faida di Palma di Montechiaro, con due omicidi messi a segno come conseguenza di una scia di sangue innescata per il furto di alcuni attrezzi agricoli, approda in aula per il dibattimento ma alcune notifiche non sono andate a buon fine. L’ammissione dei mezzi di prova e l’audizione dei primi testi, davanti alla Corte di assise di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, slitta così all’8 ottobre: il giudice per l’udienza preliminare Micaela Raimondo, nei mesi scorsi, ha disposto il rinvio a giudizio di undici dei dodici imputati inizialmente coinvolti. Si tratta di Ignazio Rallo, 40 anni; Roberto Onolfo, 29 anni; Giuseppe Rallo, 28 anni; Angelo Castronovo, 64 anni; Pino Azzarello, 40 anni; Giuseppe Azzarello, 23 anni; Carmelo Pace, 49 anni; Noemi Maria Concetta Oteri, 22 anni; Giacomo Alotto, 62 anni; Gaetano Gioacchino Burgio, 50 anni e Giuseppe Giganti, 44 anni. Francesco Orlando, 26 anni, imputato di favoreggiamento, ha invece chiesto la messa alla prova, attraverso il suo legale Rosario Magliarisi. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola oggi.