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L'omicidio di Favara, spunta un video: un'auto pedina Salvatore Lupo

Le immagini, estrapolate da un impianto di videosorveglianza presente nella zona, non sono nitide ma potrebbero essere determinanti per decifrare il delitto dell'ex presidente del Consiglio comunale

Un video che immortala un’auto che, a debita distanza, ma neppure tanta, segue la Porsche Macan dell’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo. Le immagini, estrapolate da un impianto di videosorveglianza presente nella zona, non sono nitide, ma le caratteristiche del mezzo e altri particolari sembrano portare verso un direzione nel decifrare il delitto. Il filmato, secondo quanto si apprende da fonti vicine agli inquirenti, mostra quello che pare essere un vero e proprio pedinamento. Non si legge la targa dell’auto, nè si intuisce con precisione il modello, ma alcuni dettagli potrebbero alimentare una pista.

Dopo l’omicidio, consumato nel bar di via IV novembre, l’ex suocero dell’imprenditore è stato sottoposto a perquisizione e prova dello stub da parte dei carabinieri che indagano sul delitto di Ferragosto. Si tratta di un test che consente di accertare l’eventuale presenza di polvere da sparo nelle mani e nel corpo di chi ha da poco usato una pistola. Altri accertamenti sono stati estesi anche alle autovetture dell’ex suocero. Molto forti i contrasti tra l’uomo e l’ex genero che aveva pure denunciato per una presunta aggressione.

I rapporti fra Lupo e l’ex moglie, erano altrettanto tesi e scanditi da denunce. I difensori - da una parte l’avvocato Salvatore Pennica che assiste l’ex suocero di Lupo e l’ex moglie e dall’altra il legale Domenico Russello che prima difendeva lo stesso Lupo e adesso il figlio diciannovenne, indicato come «parte offesa» - hanno cercato di mediare. Saranno decisivi gli accertamenti del Ris di Messina sull'auto e l’incrocio dei dati biologici con l’esame del video.

Ma la platea di potenziali nemici di Lupo, che si occupava di servizi assistenziali, strutture ricettive e speculazioni edilizie, pare fosse molto ampia per via di dissidi economici di ogni natura.

Intanto dai primi esiti dell’autopsia, eseguita martedì pomeriggio dal medico legale Cataldo Ruffino, incaricato dalla procura - l’inchiesta è condotta dal capo dell’ufficio Luigi Patronaggio, dal suo vice Salvatore Vella e dai pm Paola Vetro e Maria Grazia Cifalinò - emerge che l’omicida avrebbe commesso qualche imprecisione in più rispetto a quanto sembrava nell’immediatezza. Dei tre colpi che sono stati sparati al suo indirizzo, uno è andato a vuoto e l’altro lo ha colpito all’ascella. Uno alla tempia.

Un altro aspetto viene ritenuto di fondamentale importanza dagli inquirenti: Lupo non frequentava quel bar di via IV Novembre, ma c'è andato casualmente domenica pomeriggio, giorno di Ferragosto, perchè era l’unico aperto della zona e doveva comprare due vaschette di gelato per gli amici che lo aspettavano a casa. Una volta dentro, il quarantacinquenne ha chiesto al barista di preparargli le vaschette ed è entrato in bagno. All’uscita ha trovato l’assassino che, secondo il racconto del barista che dice di non conoscerlo, non aveva neppure la mascherina e gli ha sparato prima di dileguarsi. Un’ulteriore conferma che qualcuno lo ha pedinato e ha atteso il momento giusto.

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