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L'Università di Palermo le annulla la laurea, il Cga dà ragione all'ex studentessa

Il Cga ha confermato in appello l'illegittimo annullamento della laurea a un commercialista di Naro. La vicenda è iniziata nel 2018, quando il Tar Palermo aveva accolto il ricorso proposto da una commercialista di Naro. La donna aveva richiesto di ottenere l’annullamento dei provvedimenti con i quali l’Università di Palermo le aveva annullato, dopo diversi anni dal suo conseguimento, il diploma di laurea per alcune asseite irregolarità rilevate negli statini e nei verbali relativi ad alcuni esami sostenuti.

Il Tar, accogliendo il ricorso proposto dalla commercialista di Naro, aveva annullato il provvedimento adottato in assenza di una approfondita istruttoria necessaria.

La commercialista si è dunque costituita in secondo grado, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, al fine di ribadire l’assoluta infondatezza dei sospetti avanzati dall’Università e l’illegittimità del provvedimento di annullamento del proprio diploma di laurea. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, confermando la sentenza resa dal Tar, ha respinto il ricorso presentato dall’Università degli Studi di Palermo.

In particolare il Cga ha riconosciuto l’evidente carenza di istruttoria anche sotto il profilo della omessa audizione tanto dei professori componenti le relative commissioni d’esame - neppure identificati – quanto dei funzionari dell’Università addetti alla redazione ed alla conservazione dei verbali.

I Giudici amministrativi hanno, dunque, confermato l’illegittimità del provvedimento di annullamento della laurea e ciò anche in considerazione dell’intervenuto provvedimento di archiviazione a conclusione dell’indagine penale. La commercialista di Naro potrà, pertanto, continuare ad esercitare la professione, non potendo più esser messa in discussione la legittimità del titolo di studio dalla stessa conseguito.

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