Quattro mesi dopo i colpi di pistola esplosi contro la nascente struttura ricettiva nella zona di Palma di Montechiaro, l’imprenditore agrigentino che fa parte dell’associazione antiracket "Libero futuro" è tornato nel mirino degli attentatori, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola. Una testa di pecora con un proiettile conficcato negli occhi è stata lasciata davanti la porta di ingresso dello stesso immobile, senza che nessuno s’accorgesse di nulla, durante la notte fra mercoledì e ieri. Sul posto sono accorsi prima gli agenti del commissariato di Palma di Montechiaro e poi quelli della Squadra Mobile della Questura di Agrigento. Il silenzio degli investigatori è categorico, ma un fascicolo è stato, naturalmente, aperto dalla Procura di Agrigento. L’imprenditore agrigentino intimidito fa parte dell’associazione antiracket "Libero futuro" di cui è presidente l’imprenditore empedoclino Gerlando Gibilaro. E proprio Gibilaro, all’inizio dello scorso febbraio, subì un’intimidazione. Anche di questo caso si sta occupando la polizia.