Lite finita nel sangue a Castrofilippo tra sabato e domenica scorsa. Il litigio è scoppiato in strada tra alcuni appartenenti alla famiglia dei nomadi camminanti, imparentati tra loro. I pluripregiudicati G.R. di 57 anni e P.R. di 22 anni, animati da futili motivi, si sono affrontati in strada, a pochi metri dalle rispettive abitazioni.
In difesa del 22enne era giunto anche il pluripregiudicato G.G., 43enne, all’arrivo del quale il 57enne è andato a casa e poi tornato in strada ha esploso alcuni colpi di carabina ad aria compressa contro gli altri due e poi, brandendo un coltellaccio da macellaio, si era avventato contro il 43enne, colpendolo al volto con fendenti micidiali, uno dei quali si abbatteva sul braccio sinistro della vittima, tranciandogli di netto i tendini.
I Carabinieri della Stazione di Castrofilippo e dell’Aliquota Radiomobile del NOR della Compagnia di Canicattì, inviati immediatamente dalla Centrale Operativa, dove erano giunte numerose segnalazioni dell’accaduto, hanno soccorso le vittime ed identificato rapidamente G.R., a casa del quale, nel corso della perquisizione, hanno sequestrato le armi usate poco prima.
Il coltello con la lama di 48 centimetri era stato nascosto sotto un armadio, ancora sporco di sangue. L’uomo, che nella comunità dei nomadi camminanti è conosciuto come arrotino, è stato trovato in possesso di varie lame e coltelli.
I medici dell’ospedale di Canicattì hanno giudicato le ferite del 22enne guaribili in 15 giorni, mentre per il 43enne. si riservavano la prognosi, disponendo il suo trasferimento presso l’Ospedale Civico di Palermo dove, con un delicato intervento chirurgico, si tenterà di restituirgli la funzionalità del braccio, rimasto attaccato al corpo.
L'arrotino, arrestato dai carabinieri e rinchiuso dall’alba di domenica nel carcere di Enna, ha visto aggravarsi la propria già pesante posizione: per la Procura della Repubblica di Agrigento l’accusa è di tentato omicidio pluriaggravato, per rispondere della quale il fermato comparirà nelle prossime ore davanti al gip.
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