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Mobilità, via libera a 5 infermiere di Agrigento

infermieri

Una storica sentenza, in materia di mobilità del personale, nel dettaglio riguarda il settore sanità, che riconosce il diritto al trasferimento immediato di cinque infermiere che si erano viste negare la richiesta di essere inserite negli organici dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo. Un verdetto che rappresenta pure un riconoscimento postumo per un giovane avvocato, Francesco Riolo, scomparso tragicamente nelle scorse settimane, al quale adesso i colleghi di studio hanno deciso di tributare il giusto riconoscimento per avere istruito una causa con delle tesi giuridiche innovative in materia di diritto del lavoro che, adesso, sono state recepite da tribunale e sono destinate ad avere ulteriori casi di applicazione in tutta Italia.

Con sentenza pronunciata lo scorso giovedì, il tribunale del lavoro di Palermo ha riconosciuto il diritto di cinque infermiere agrigentini al passaggio diretto con effetto immediato dal Policlinico Giaccone di Palermo all’Azienda sanitaria provinciale di Palermo: diritto che era stato a loro negato e che è stato reso possibile solo dopo che hanno vinto la causa instaurata al tribunale di Palermo. Le ricorrenti, in particolare, assistite dagli avvocati Giovanni Salvaggio e Francesco Riolo del foro di Agrigento, si erano rivolte ai propri legali in quanto l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo aveva comunicato loro la decadenza dalla procedura di mobilità per «l’omesso rilascio, da parte del Policlinico, di un nulla osta ulteriore rispetto a quello già concesso in via preventiva».

In sostanza la nuova dichiarazione da parte dell’ente che avallava il loro passaggio all’Asp, secondo l’Azienda faceva venire meno il loro diritto al trasferimento. Niente passaggio all’Asp, quindi, per un problema procedurale che lo aveva impedito, secondo la stessa Azienda sanitaria che aveva bloccato le procedure di mobilità. Ma il contenzioso è proseguito e le infermiere hanno dato corso alla loro battaglia con l’intenzione di portare a compimento le procedure.

Il tribunale di Palermo, accogliendo adesso le loro richieste, ha sancito il principio di diritto in virtù del quale l’assenso dell’amministrazione di appartenenza, previsto dall’articolo 30 del Trattato unico del pubblico impiego, deve essere manifestato una volta sola «Dal momento che la cessione contrattuale si forma già sulla base della previsione del bando, conforme alla predetta norma, che prevale sulla contrattazione collettiva».

In definitiva, quindi, non occorreva una nuova manifestazione di assenso per completare e definire le procedure. Sulla base di questo principio, destinato ad avere ulteriori casi di applicazione in materia, è stato, quindi, possibile consentire alle infermiere di completare le procedure di mobilità che erano state loro negate.

«Si tratta - commentano gli avvocati dello studio legale Salvaggio con una nota - di una sentenza veramente storica e di fondamentale importanza giuridica per l’Isola e l’Italia tutta, nonché di un riconoscimento dovuto, anche se postumo, alle avanguardistiche intuizioni del giovane avvocato giuslavorista Francesco Riolo, tragicamente scomparso lo scorso febbraio ma che, grazie al suo brillante contributo professionale e umano, lascia in eredità un provvedimento giurisdizionale che farà storia nell’avvocatura siciliana».

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