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Naro, incendio distrugge due capannoni di un agricoltore: indagini

Due capannoni, di proprietà di un agricoltore settantenne, devastati dalle fiamme e tre autocarri e un’autovettura, intestati ad un commerciante di frutta e verdura di trentuno anni, inghiottiti da un incendio dalla misteriosa matrice. E’ questo il bilancio definitivo di quella che – in contrada Sciabani, lungo la strada statale 123, in territorio di Naro, - è stata una notte di fuoco e devastazione.

Per cause ancora non chiare, in due dei cinque capannoni utilizzati come parcheggio per automezzi da trasporto – concessi a titolo a titolo gratuito - è scoppiato, nella tarda serata di venerdì, un violentissimo incendio. Fiamme che hanno letteralmente inghiottito i tre autocarri e l’autovettura, oltre a creare ingenti danni alla struttura che era, però, stando a quanto è stato accertato e ufficialmente ricostruito dai carabinieri, in disuso da anni. Erano le 23,30 circa di venerdì quando in contrada Sciabani, lungo la statale 123, in territorio di Naro, intervenivano i vigili del fuoco e i militari dell’Arma. Era stato appena raccolto l’Sos perché qualcuno aveva notato fumo e fiamme. Dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento sono state dirottate le squadre del distaccamento di Canicattì, quelle di Licata e quelle dello stesso comando provinciale di Agrigento.

Sul posto, dunque, più autobotti e l’autoscala. Complessivamente sono stati 14 i pompieri impegnati a fronteggiare l’incendio che era scoppiato nel fabbricato, ad unico livello, composto appunto da cinque capannoni da deposito. Grazie al tempestivo intervento delle squadre antincendio, le fiamme hanno interessato solo due dei cinque capannoni attigui. Nei due capannoni, però, i danni alla struttura sono stati veramente ingenti t ant’è che sono stati dichiarati inagibili. Distrutti appunto anche i tre autocarri e l’autovettura di proprietà del commerciante di frutta e verdura – amico dell’agricoltore proprietario dei capannoni e per questo, appunto concessi gratuitamente - che vi erano posteggiati all'interno.

I carabinieri della stazione di Naro, coordinati dal comando compagnia di Licata, hanno, già nottetempo, avviato le indagini per provare a stabilire quale sia stata la matrice della scintilla iniziale. È certo - è arrivata anche una ufficiale conferma - che i militari dell’Arma non abbiano riscontrato segni di effrazione nei capannoni. Da Palermo è, poi, durante la giornata, arrivato un apposito reparto dei vigili del fuoco che dovrà provare a capire quale sia stata la matrice dell’incendio. Servirà, ed è inevitabile che sia così, del tempo per fare chiarezza e stabilire cosa sia successo. Nessuna ipotesi – nemmeno quella di un rogo accidentale, dovuto magari anche ad un cortocircuito - ieri veniva scartata dai militari dell’Arma di Naro e da quelli della compagnia di Licata. La Procura della Repubblica di Agrigento è stata naturalmente informata dei fatti.

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