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Crack da 50 milioni dei supermercati, 19 rinvii a giudizio ad Agrigento

Rinvio a giudizio con l’accusa di avere provocato, insieme all’imprenditore Giuseppe Burgio, a capo del gruppo di imprese, un crack da 50 milioni di euro omettendo controlli e, persino, agevolando sottrazioni di risorse dalle aziende che operavano nella grande distribuzione alimentare. E’ stato disposto dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, a carico di diciannove professionisti fra componenti del collegio sindacale, liquidatori, consiglieri di amministrazione e funzionari di banca accusati di avere provocato il dissesto del gruppo con omissioni e sottrazione dei beni.

La decisione di disporre l’approfondimento dibattimentale arriva a distanza di 3 anni dalla richiesta di rinvio a giudizio firmata, il 14 marzo del 2018, dai pubblici ministeri Alessandra Russo e Simona Faga, nel frattempo trasferite. Burgio, che in questo troncone processuale risponde di avere sottratto all’erario una somma di circa mezzo milione di euro, è stato già condannato a 8 anni per l’accusa di avere svuotato le imprese del gruppo, che operavano nel settore della distribuzione alimentare, facendo sparire circa 50 milioni di euro col classico sistema della bancarotta: i beni, in sostanza, transitavano, secondo l’accusa, da un’azienda all’altra con operazioni illegittime che servivano a svuotare le società in vista del fallimento sottraendo risorse al fisco e ai creditori.

Il rinvio a giudizio di Burgio, in seguito a uno stralcio, è stato disposto nei mesi scorsi dal gup Alfonso Pinto. Adesso è stato deciso per 19 fra consiglieri di amministrazione della società del gruppo (fra cui Ingross, Ho.Pa.F, Cda, Gestal) componenti del collegio sindacale e dirigenti di Unicredit. Per un solo capo di accusa, contestato a 11 imputati, relativo all’omesso versamento di 230 mila euro da parte della società Ingross per l’anno 2012 , è stata disposta la prescrizione. Per tutti gli altri capi di imputazione si andrà a processo: la prima udienza è stata fissata per l’8 giugno davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara. (AGI)

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