Aveva commesso un furto senza aver chiesto "il permesso" a Cosa Nostra e così è stato costretto ad inginocchiarsi e chiedere scusa e implorare pietà, per sé, la moglie e i figli.
L'uomo, come riporta Gerlando Cardinale in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, aveva rubato in un bar di Canicattì, su cui probabilmente il boss Calogero Di Caro aveva un ruolo occulto. La vicenda risale alla scorsa estate e la scena è immortalata dalle telecamere e dalle microspie nascoste. "Ho una moglie e due figli da crescere siccome neanche … neanche sapevo che quello era il tuo bar...". Così il pregiudicato, al cospetto del boss che lo incalza indossando la mascherina, lo costringe ad inginocchiarsi.
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