«L’importo di 756mila euro, inserito nel saldo finanziario del marzo del 2015, è illegittimo perchè faceva riferimento a un importo non esigibile». Il pubblico ministero Chiara Bisso insiste e chiede un processo bis per l’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e altri tre imputati dell’inchiesta sulla presunta falsificazione dei bilanci del Comune che sarebbe stata compiuta, sostiene l’accusa, per fare in modo che non scattasse la scure del patto di stabilità.
Il giudice Alessandra Vella, lo scorso 11 novembre, al termine di u n’udienza preliminare molto complessa e di una camera di consiglio durata sei ore, ha disposto l’approfondimento dibattimentale per l’ex sindaco di Porto Empedocle (nonchè di Agrigento fino allo scorso 19 ottobre, quando non è stato confermato perdendo al ballottaggio con lo sfidante Franco Miccichè) Calogero Firetto, l’ex dirigente dei servizi finanziari dell’ente Salvatore Alesci e quattro revisori dei conti: Francesco Maria Coppa, Rosetta Prato, Carmelo Presti ed Enrico Fiannaca.
Il solo Ezio Veneziano, revisore dei conti per l’anno 2014, è stato prosciolto. Il gup ha rigettato la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti come per gli altri imputati ai quali si contestava la stessa accusa. Il pm, adesso, contesta questa parte della sentenza e chiede alla Corte di appello di disporre il nuovo rinvio a giudizio di Firetto, Alesci, Fiannaca e Veneziano.
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