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Omicidio di mafia a Cianciana, a giudizio il presunto killer

Il Gup di Palermo ha rinviato a giudizio Filippo Sciara per l’omicidio dell’imprenditore Diego Passafiume, che si occupava di movimento terra, e ha ammesso le parti civili: figli, moglie, fratelli della vittima, il Comune di Cianciana e l’associazione «Cittadini contro le mafie e la corruzione». Passafiume fu ucciso a Cianciana il 22 agosto '93, per l’anniversario del suo matrimonio, mentre si recava a casa del cognato in compagnia della moglie, della suocera suocera, dei due figli e della nipote. Affiancato da un’auto con a bordo quattro uomini, fu freddato con un fucile da caccia.

Nell’agguato rimasero lievemente ferite la suocera e la nipote. L’imprenditore non si era voluto piegare alle imposizioni di Giovanni Pollari (poi deceduto), definito da diversi collaboratori di giustizia come un mafioso molto pericoloso, che nell’esecuzione degli omicidi si avvaleva della famiglia di Ribera e di Siculiana.

«Passafiume - dice Giuseppe Ciminnisi, dell’associazione 'I Cittadini contro le mafie e la corruzionè - non era un 'amicò dei mafiosi locali, ma uomo che amava la sua famiglia, il suo lavoro, e che con coraggio non ha accettato le imposizioni di uomini arroganti e spregiudicati. Il suo sacrificio non deve essere dimenticato». A rappresentare l’associazione alla prima udienza, fissata per il 25 marzo avanti alla Corte d’assise di Agrigento, sarà l'avvocato Danilo Giracello.

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