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Agrigento, nasce l'ambulatorio veterinario pubblico per i randagi

Un randagio sta aspettando il suo pezzo di pane, si chiama Ercole. È fermo davanti ad un panificio, al Villaggio Peruzzo, qui lo conoscono tutti. A San Leone è facile incontrare Romeo e Giulietta, uno è marrone l’altra nera. Sono cani di quartiere, sterilizzati e rimessi in libertà. Ogni strada di Agrigento ha i suoi.

Ci sono in via Atenea, nel centro storico e perfino alla Valle dei Templi. Molti sono ancora da sterilizzare. È questo l’unico metodo per fermare l’emergenza randagismo. Ne è convinta l’amministrazione comunale. I diritti degli animali e la salvaguardia della salute non possono passare in secondo piano.

Per questa ragione l’amministrazione comunale, tenuto conto di quanto segnalato dai cittadini anche sui social, circa i cani randagi che stazionano in diversi luoghi della città, fa sapere che la situazione è in constante monitoraggio e per farlo serve il supporto di tutte le associazioni animaliste e di volontariato presenti nel territorio. L’intento è quello di procedere alla sterilizzazione e anche alla microchippatura.

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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