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Dopo il naufragio con 74 morti, altri 89 migranti in difficoltà a sud di Lampedusa

Un'immagine dei migranti soccorsi dal naufragio al largo della Libia

Una barca con 89 persone in difficoltà a sud di Lampedusa. I migranti sono in contatto con Alarm Phone: «Sono stati abbandonati alla deriva in mare tutta la notte», riferisce l’organizzazione che lancia un appello alla Guardia costiera: «E' il momento di evitare un’altra tragedia. Salvateli».

Un altro barcone in difficoltà dopo i due naufragi avvenuti a distanza di 24 ore l'uno dall'altro, tra ieri e mercoledì nelle acque del Mediterraneo. Ieri, l'ultimo naufragio in acque libiche, dove hanno perso la vita almeno 74 migranti. Il giorno prima era successa la stessa cosa al largo di Lampedusa: sei le persone morte, fra cui un neonato di 6 mesi.

Nell'imbarcazione affondata ieri, al largo Khums, in Libia, c'erano 120 migranti, fra cui donne e bambini, secondo quanto reso noto dalla Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I 47 sopravvissuti sono stati portati a riva dalla Guardia Costiera libica e da pescatori, 31 corpi sono stati recuperati. Un bilancio altissimo in termini di vite umane di chi cerca di fuggire dalla Libia.

«Anche Lampedusa piange le vittime di questo ennesimo, drammatico naufragio nel Mediterraneo. Vedere arrivare sulla nostra isola due donne soccorse in mare, una incinta e l’altra che piangeva il proprio bambino annegato, provoca rabbia, dolore, ed una profonda tristezza». Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, a proposito del naufragio di migranti avvenuto ieri in acque Libiche.

«Di fronte ad eventi terribili come questo - aggiunge Martello - l’opinione pubblica si commuove e si indigna, ma a questa reazione non segue un passo conseguente della Comunità Europea sulla necessità di garantire la sicurezza nel Mediterraneo e si continua a scaricare sui territori di confine il peso maggiore della prima accoglienza. Alla vigilia della definizione del nuovo Patto UE sulle migrazioni e sul diritto d’asilo chiediamo alle Istituzioni comunitarie di valutare con la dovuta attenzione il 'Global Compact for Migration', il documento delle Nazioni Unite che indica i principi per una migrazione 'ordinata, regolare e sicurà. Solo con flussi migratori regolati attraverso il coinvolgimento di tutti gli Stati membri - conclude Martello - si potranno evitare altre vittime innocenti».

Secondo Oim almeno «novecento persone sono annegate nel Mediterraneo cercando di raggiungere le coste europee, alcune a causa di ritardi nel salvataggio. Negli ultimi due giorni almeno 19 persone, inclusi due bambini, sono affogate dopo che due imbarcazioni si sono ribaltate nel Mediterraneo centrale». Un bollettino di morte che però non sembra rallentare gli sbarchi in territorio italiano. Ieri sono stati due i barconi approdati in territorio italiano: uno con 86 persone a bordo è stato intercettato e bloccato dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza nelle acque antistanti a Lampedusa mentre una seconda imbarcazione, con circa 70 migranti di varia nazionalità a bordo, è riuscita ad arrivare direttamente a Cala Madonna.

L’hotspot, nonostante gli sforzi per alleggerire le presenze con trasferimenti sulle navi quarantena e con traghetto di linea o motovedette, resta inevitabilmente sovraffollato. Ottanta minorenni hanno lasciato la struttura e sono stati imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle. Il trasferimento è stato possibile dopo l’esito negativo del tampone rapido anti-Covid e dopo che sono state eseguite le procedure di identificazione. Nella struttura d’accoglienza restano, al momento, oltre 600 ospiti.

 

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