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Agrigento, rinviata la deposizione di un pentito di mafia per rischio contagio

"Presidente, ho appena ricevuto un sms da una persona che lavora nel mio ufficio, un suo familiare è risultato positivo al Coronavirus". E' stata interrotta, dopo una comunicazione al microfono del sostituto procuratore generale Maria Teresa Maligno, per il rischio di contagio del Covid-19, l'affollata udienza del processo di appello scaturito dalla maxi inchiesta "Montagna", che ha fatto finire in carcere decine di affiliati e capimafia di un ampio versante della provincia di Agrigento.

Nell'aula bunker del carcere Pagliarelli il collaboratore di giustizia, che ha deciso di parlare con gli inquirenti proprio in seguito all'arresto nel blitz, scattato il 22 gennaio del 2018, aveva iniziato la sua deposizione tirando in ballo alcuni dei 45 imputati del processo di appello (in primo grado 35 condannati e 10 assolti) quando il magistrato ha comunicato ai giudici del rischio di Covid e della necessita' di sottoporsi ai controlli delle persone a rischio in quanto venute a contatto con i positivi. La Corte non ha potuto fare altro che interrompere l'udienza. Il collaboratore e' stato prelevato dal servizio centrale di protezione e le altre parti - decine di avvocati e imputati - hanno lasciato l'aula.

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