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Lampedusa, peschereccio tunisino sperona motovedetta italiana: aperto il fuoco, il video

Il peschereccio tunisino bloccato dalla Guardia di Finanza

Una unità della Guardia di finanza ha aperto il fuoco contro un peschereccio tunisino che non s'è fermato all’Alt e che, tentando di scappare, ha speronato una motovedetta.

Il peschereccio "Mohanel Anmed", dopo l’inseguimento in acque internazionali, è stato bloccato dai militari delle Fiamme gialle che lo hanno portato a Lampedusa.

La Guardia di finanza di Lampedusa ha arrestato il comandante del peschereccio tunisino, impegnato in pesca illegale in acque territoriali italiane. La Guardia di finanza ha inviato, a supporto, il Pv 7 Paolini del comando operativo aeronavale e una vedetta del reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia, entrambe a Lampedusa.

Durante l’inseguimento, durato alcune ore e filmato da velivoli del comando operativo aeronavale e dell’agenzia europea Frontex, nonostante l’esplosione di alcuni colpi a scopo intimidatorio da parte dell’unità maggiore, il peschereccio non solo non consentiva l’abbordaggio, ma metteva in atto una serie di manovre che hanno messo in pericolo l'incolumità degli stessi militari che cercavano di salire.

Al termine dell’inseguimento, i militari hanno abbordato il peschereccio e lo hanno portato al porto di Lampedusa dove, con il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio e dell’aggiunto Salvatore Vella, è stato arrestato il comandante del motopesca e sequestrate le reti illecitamente utilizzate.

La Procura di Agrigento, sotto il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio e dell’aggiunto Salvatore Vella, ha aperto un’inchiesta. Le accuse sono di resistenza e violenza contro nave da guerra e rifiuto di obbedire a nave da guerra.

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