A distanza di otto anni dalla nascita con bando pubblico della cooperativa "Rosario Livatino Libera Terra" per la gestione dei terreni sequestrati dal magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 parte di questi sono ancora in mano a persone che li occupano senza averne titolo e con metodi mafiosi. La denuncia è del presidente della cooperativa Giovanni Lo Iacono.
"Negli ultimi tempi la situazione sembra essere peggiorata - ha detto - decine di ettari sono stati occupati da greggi dei pastori della zona che provocano danni notevoli, abbiamo subito l’incendio di una ventina di ettari di seminativo e una ulteriore serie di danneggiamenti".
La cooperativa ha denunciato alle istituzioni, all’opinione pubblica e alle forze dell’ordine. "L'unico che ci
ha ascoltati -continua l’agronomo che guida la cooperativa- è stato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Tutto intorno silenzio ed isolamento".
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