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Sea Watch, positivo al coronavirus un migrante sbarcato a Porto Empedocle

Un migrante originario del Camerun sbarcato a Porto Empedocle dalla Sea Watch è risultato positivo al coronavirus. L'uomo è stato ricoverato al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sant'Elia di Caltanissetta.

Sono arrivati gli esiti dei tamponi sui 209 migranti salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e trasferiti sulla «Moby Zazà», nave destinata alla quarantena che si trova a Porto Empedocle. Sono 28 i migranti risultati positivi al coronavirus. Tra loro anche il camerunese.

Inizialmente, nella notte tra sabato e domenica, era stato trasferito come un caso sospetto di tubercolosi. Sottoposto al tampone per coronavirus l’esame ha dato esito positivo. A confermarlo il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone. Un altro migrante sarebbe stato ricoverato ed è in attesa dell’esito del tampone.

Intanto dal Viminale arrivano garanzie sulla sicurezza della nave. "Le procedure adottate per i migranti sbarcati dalla nave Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto Moby Zaza, ancorato nella rada di Porto Empedocle, garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese". Così fonti del ministero, precisando che "tutti i migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute".

In particolare, segnalano le fonti del ministero, "per l'intero periodo di quarantena, sono state adottate misure di isolamento totale per i singoli, con la garanzia del mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale sempre e comunque. I pazienti confermati e sospetti per il Covid-19 sono stati alloggiati in ponti isolati della nave: come previsto dalle linee guida, è stata istituita a bordo una 'zona rossa' in cui il personale può accedere unicamente con dispositivi di protezione individuali completi".

Per tutti gli altri migranti, proseguono, è attivo un servizio di sorveglianza che prevede uno screening individuale due volte al giorno per la ricerca di eventuali sintomi, con particolare attenzione a quelli respiratori. Al termine del periodo di quarantena obbligatoria, tutti i migranti verranno sottoposti ad un ultimo accurato screening per garantire la piena tutela della salute pubblica al momento dello sbarco.

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