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Porto Empedocle, dissequestrato dal gip uno stabilimento balneare

«Il delitto di occupazione abusiva di suolo demaniale non appare integrato in quanto l'indagata ha adempiuto al pagamento dei canoni pregressi e sul provvedimento di rigetto del rinnovo della concessione è ancora pendente il ricorso».

Questa la richiesta dell'avvocato Lorena Tacci, difensore di una donna cinquantenne di Porto Empedocle, che gestiva uno stabilimento balneare, finita nel registro degli indagati nell'ambito del procedimento che, lo scorso 3 aprile, ha fatto scattare il sequestro del complesso balneare, eseguito dagli uomini della Guardia costiera sul lungomare Nettuno.

Il giudice delle indagini preliminari Alessandra Vella, con un provvedimento nel quale richiama le ragioni della difesa, ha disposto il dissequestro.

L’articolo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola

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