Metà dei natanti della flotta peschereccia di Sciacca ha deciso di prendere il largo. I marittimi che hanno interrotto la cassa integrazione in deroga. Una trentina di motopesca sono già tornati in mare e altri venti lo faranno da martedì 14 dopo avere ritirato la documentazione che avevano consegnato in mare.
«I principali mercati, a partire da quello di Palermo - dice Salvatore Scaduto, presidente della cooperativa di pesca Madonna del Soccorso - sono ancora fermi, ma non possiamo rimanere a terra. La cassa integrazione in deroga non è ancora arrivata ai marittimi, noi dobbiamo ricevere due annualità del fermo biologico e alcuni anche quello del 2017».
È più una scommessa che una decisione dettata da effettive richieste di mercato quella assunta da molti operatori della pesca. «Non è da escludere che debbano fermarsi ancora - dice Scaduto - proprio per la chiusura dei mercati. Ci sono molti giovani tra i marittimi con tante esigenze. Se la cassa integrazione in deroga fosse già arrivata magari saremmo rimasti fermi. E gli armatori non hanno ancora riscosso il fermo biologico di tre anni, non hanno ricevuto ancora nulla. Al momento siamo come dopo un terremoto. Stiamo verificando le macerie. Poi si il settore si riprenderà, ma al momento la situazione è questa».
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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