«Le condizioni di salute dell'imputato, già affetto da altre patologie, non sono compatibili con il regime carcerario soprattutto in una struttura come Voghera dove c'è già stato un caso di contagio al Coronavirus fra i detenuti». Con questa motivazione gli avvocati di Rosario Meli, ritenuto boss di Camastra - e già condannato per mafia -, chiedono la scarcerazione, ossia il regime degli arresti domiciliari, al limite con l'applicazione del braccialetto elettronico.
L'istanza è stata presentata al tribunale del riesame ed è attesa una decisione. Il processo, intanto - come spiega Gerlando Cardinale sul Giornale di Sicilia -, è approdato in appello.
La notizia completa nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia.
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