Il 23 aprile davanti alla Corte di Cassazione: ultimo atto del processo scaturito dall'inchiesta “Strike”, che ha disarticolato una rete di spacciatori e fatto luce su una serie di episodi di criminalità spicciola legati a furti, rapine e danneggiamenti a Canicattì.
Solo due gli imputati, dopo quattordici assoluzioni diventate definitive e un paio di tronconi processuali ancora in corso. La pena più alta - 5 anni e 2 mesi di reclusione - è stata inflitta a Giovanni Magro, 42 anni. Tre anni e 9 mesi al trentasettenne Diego Paci.
I difensori, gli avvocati Calogero Meli e Angela Porcello, hanno impugnato il verdetto, emesso il 6 dicembre del 2018 dalla Corte di appello di Palermo, che adesso sarà sottoposto al vaglio della Suprema Corte.
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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