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Geometra morto in cantiere, annullate tre condanne

Annullate le tre condanne decise in primo grado per la morte di un geometra di Canicattì - Giuseppe Bordonaro, 52 anni - precipitato nove anni fa da un'altezza di circa sei metri mentre faceva delle misurazioni in un cantiere dove non ci sarebbero state le dotazioni di sicurezza. La Corte di appello di Palermo ha riformato la sentenza, emessa nel novembre del 2017, dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, che aveva riconosciuto colpevoli gli imputati.

Un anno di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, era stato inflitto a Giuseppe Garlisi, titolare della ditta Techno che si aggiudicò i lavori di costruzione della nuova chiesa Gesù Amore Misericordioso; Carmelo Vaccaro, assistente di cantiere; e Vittorio Mulone, responsabile della sicurezza del cantiere. I difensori - gli avvocati Ignazio Valenza, Calogero Rinallo e Diego Guadagnino - hanno impugnato il verdetto sostenendo, fra le altre cose, che la tragedia si verificò per un'imprudenza della vittima non riconducibile agli imputati.

Bordonaro morì circa un mese dopo l'incidente, avvenuto il 21 marzo 2011, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Caltanissetta dove venne trasferito subito dopo la caduta.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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