Le tre donne vittime di caporalato smentiscono tutto e finiscono sotto inchiesta. Da vittime, dunque, e potenziali accusatrici sono diventate indagate: il pubblico ministero Gloria Andreoli ha chiesto la trasmissione degli atti al suo stesso ufficio per metterle sotto inchiesta per falsa testimonianza.
La Procura voleva ascoltare le tre presunte schiave , costrette a lavorare in campagna per tre euro all'ora, ma durante l'interrogatorio hanno negato tutto, anche in maniera plateale.
L'articolo completo di Gerlando Cardinale nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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