Sarebbe stato provocato da una serie di negligenze organizzative e di carenze strutturali, l’incidente sul lavoro che costò la vita a Gaetano Camilleri, 56 anni, e Francesco Gallo, 61 anni, dipendenti del dipartimento regionale Acque e rifiuti, rimasti uccisi dopo una caduta da oltre trenta metri di altezza alla Diga Furore di Naro, finendo su una vasca a forma di imbuto.
Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ha chiesto sei rinvii a giudizio per l’incidente, avvenuto il 9 ottobre del 2017.
I due operai, che dovevano eseguire dei lavori di manutenzione straordinaria in alcuni locali che si trovavano a quasi 32 metri di profondità, sarebbero saliti su un «cestello di realizzazione artigianale e non omologato, utilizzato impropriamente come attrezzatura di sollevamento».
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