
Dopo 9 anni dall'esplosione nell'officina del centro “Agriscia” di contrada San Benedetto dove morì il meccanico Liborio Di Vincenzo, il pubblico ministero ha chiesto la condanna dei due imputati. Tre anni e sei mesi di reclusione, per l'accusa di omicidio colposo, è la proposta di pena nei confronti di Angelo Scopelliti, 73 anni, legale rappresentante della società Agriscia; e Giovanni Caminiti, 58 anni, di Messina, medico delle due società coinvolte nella vicenda.
Il meccanico, così come riporta il Giornale di Sicilia in edicola, non avrebbe potuto svolgere quelle mansioni perché aveva diversi problemi fisici e, comunque, avrebbe lavorato in condizioni inadeguate e non conformi alle prescrizioni di legge.
Tra gli imputati c'era pure il grottese Salvatore Zaffuto, legale rappresentante della Cts scarl, ditta che operava nell'officina e alle cui dipendenze lavorava la vittima, morto durante il processo.
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