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Mafia, immobili e società sequestrati ad un boss agrigentino

Beni per un valore di 400 mila euro sono stati sequestrati a Stefano Tarallo, di 34 anni, reggente della cosca mafiosa di Santa Elisabetta e consigliere della famiglia Fragapane. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Agrigento ha eseguito il decreto di sequestro.

Nel giugno del 2012, è stato tratto in arresto nel corso dell’operazione "Nuova Cupola" coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che ha portato alla luce l’esistenza di un vasto progetto di ristrutturazione dell’organizzazione Cosa nostra agrigentina.

È detenuto in carcere ed a settembre 2018 gli è stato rinnovato il regime detentivo 41 bis. Lo spessore criminale di Tarallo si rileva anche dai rapporti intrattenuti con personaggi di spicco come i Ribisi di Palma di Montechiaro e Leo Sutera già reggente dell’organizzazione in ambito provinciale.

La ricostruzione economico-patrimoniale, operata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Agrigento, ha comprovato la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali, è stata condivisa dal Tribunale di Agrigento, che ha disposto il sequestro di 3 immobili; il 62,5% delle quote sociali di una srl, 13 rapporti bancari.

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