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Bancarotta fraudolenta nell'Agrigentino, chiesti 20 rinvii a giudizio

L'inchiesta sulla più grossa bancarotta fraudolenta degli ultimi dieci anni nell'Agrigentino approda di nuovo in aula per l'udienza preliminare: il pubblico ministero Alessandra Russo ha chiesto venti rinvii a giudizio nell'inchiesta bis sul crack delle imprese del gruppo, operante nella grande distribuzione alimentare, riconducibile all'imprenditore Giuseppe Burgio, 55 anni, già condannato a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta con l'accusa, in particolare, di avere fatto sparire un patrimonio di circa 50 milioni di euro facendoli transitare da un'impresa all'altra.

In questa nuova indagine, oltre allo stesso Burgio, accusato di alcune violazioni tributarie, sono imputati diciannove professionisti fra componenti del collegio sindacale, liquidatori, consiglieri di amministrazione e funzionari di banca accusati di avere agevolato il dissesto con omissioni e, persino, con sottrazione dei beni.

A decidere sulla richiesta della Procura sarà il gup Marco Salvatori. L'udienza preliminare, dopo una serie di passaggi a vuoto, compreso quello di ieri mattina dove è stato deciso un rinvio per un problema di salute di uno degli imputati, dovrebbe iniziare l'11 ottobre.

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.

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