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Migranti, inchiesta sulla Open Arms: i pm indagano per sequestro di persona

L'arrivo al porto di Lampedusa di altri quattro migranti della Open Arms

Un'inchiesta sulla Open Arms, la nave della Ong spagnola che da ieri mattina è ancorata a poche centinaia di metri dall'entrata del porto di Lampedusa. La Procura della Repubblica di Agrigento ha infatti aperto un fascicolo - a carico di ignoti - per sequestro di persona. Si tratta di un "atto consequenziale" dopo che in Procura è arrivato l'esposto formalizzato dai legali della ong spagnola. Gli avvocati hanno chiesto di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d'ufficio.

Il fascicolo è il secondo sul caso Open Arms. Il primo, sempre a carico di ignoti, era stato aperto per l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, domenica scorsa. A coordinarli è il procuratore aggiunto Salvatore Vella.
Il primo fascicolo è usuale: viene aperto ad ogni sbarco fatto in autonomia dai migranti o con il soccorso delle Ong o delle unità militari. I migranti già sbarcati dalla Open Arms e poi anche gli ultimi di queste ore verranno sentiti, dal personale della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, per cercare di identificare possibili scafisti.

La Procura ha confermato anche la presentazione di un esposto nei confronti del prefetto di Agrigento, Dario Caputo, da parte dell'associazione giuristi democratici, che ha chiesto di valutare eventuali ipotesi di "violazioni commissive o omissive" di rilievo penale dopo l'ordinanza del Tar del Lazio sulla gestione dello sbarco dei migranti .

Sul caso il non rilascia dichiarazioni. La Capitaneria di porto, intanto, per quanto di sua competenza, continua a garantire l'incolumità e la salute dei profughi, non appena vengono segnalate esigenze, ad effettuare le cosiddette evacuazioni mediche.

Nel frattempo il Viminale ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar che ha sospeso il divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane per l'imbarcazione.

Dal caso giudiziario al caso medico. Per lo staff Cisom salito a bordo dell'imbarcazione, tra i 147 naufraghi (95, uomini, 21 donne e 31 minori) ci sarebbero diversi casi di scabbia ma anche di cistite emorragica e altre patologie. Il medico Katia Valeria Di Natale e l'infermiere Daniele Maestrini, nel documento firmato dopo l'ispezione, scrivono che "20 migranti hanno la scabbia con sovra-infezione batterica e pustole" e a "bordo non è presente permetrina per il trattamento della parossistosi".

"Numerosi - sostiene lo staff Cisom - sono i casi di cistite semplice ed emorragica resistente al trattamento antibiotico che scarseggia". Dei 13 naufragi scesi dalla Open Arms ieri, faceva parte un minore con un timpano perforato ed otite media purulenta. Cisom segnala anche "un uomo con artrite settica del ginocchio sviluppata dopo la rimozione di sei colpi di pistola in Libia, una donna con ustioni da carburante e un uomo con ferite da arma da fuoco ma entrambi in remissione". E ancora: "Una donna soffre di crisi epilettiche, ma è trattata e stabile" e un uomo una cisti pilonidale infetta". "Diversi migranti - si legge nella relazione - presentano infezioni della cute verosimilmente di origine stafilococcica".

"Balle", replica il ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo la visita del medico di Lampedusa ai 13 migranti sbarcati, uno solo dei quali aveva un'otite. "Siamo davanti all'ennesima presa in giro della ong spagnola che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia - aggiunge - Queste Ong fanno solo battaglia politica sulla pelle degli immigrati e contro il nostro paese. Ma io non mollo". Lo stesso responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio oggi ha spiegato: "Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell'hotspot".

Intanto, il sindaco di Lampedusa Totò Martello ha deciso di postare sul suo profilo facebook l'hashtag #IoSonoPescatore, indossando anche una T shirt con la stessa scritta, per protesta contro la decisione di continuare a trattenere a bordo della Open Arms i profughi soccorsi 15 giorni fa nel Mediterraneo. Martello, che è figlio di pescatori, spiega così la sua iniziativa: "La prima volta che sono salito su una barca mi hanno insegnato che ogni vita umana in pericolo va salvata. Perché il mare ha le sue regole, e vanno rispettate".

"Queste persone sono angeli. Persone sopravvissute alla Libia, a tragedie e a traumi anche solo per raggiungere le imbarcazioni e mettersi in mare. Sono persone straordinarie, forti, nobili. Mi piacciono molto. E poi ci sono anche i volontari che hanno rinunciato alla loro vita per aiutare gli altri. Sono persone straordinarie. Hanno bisogno del nostro sostegno, economico, emotivo e legale. Sono i migliori. Persone straordinarie, gli angeli di questa situazione. E per quanto mi riguarda io voglio stare dalla parte degli angeli". Questo è l'appello video che l'attore e attivista Richard Gere ha inviato oggi a Sky Tg24.

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