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Infermiere aggredito a Sciacca: "Più controlli al pronto soccorso"

«Durante la normale attività, mentre facevo il giro per rilevare i parametri vitali dei pazienti in attesa di ricovero, mi sono visto arrivare, con tanta aggressività e violenza, questo individuo e mi ritrovo adesso in queste condizioni, con i segni sul volto, della mia brutta avventura dopo tantissimi anni di lavoro e di sacrificio».

Così Giovambattista Truncali, l'infermiere del Pronto soccorso dell'ospedale «Giovanni Paolo II» di Sciacca, colpito con due pugni e uno schiaffo, secondo quanto lui stesso riferisce, mentre aveva da poco iniziato il turno di lavoro mattutino. I carabinieri avrebbero già individuato l'aggressore e Truncali, che al momento si trova nella sua casa di Caltabellotta (15 giorni la prognosi) è deciso a presentare denuncia.

L'Ordine Professionale Infermieri di Agrigento, con il presidente, Salvatore Occhipinti, ha annunciato di essere pronto alla costituzione di parte civile al fianco di Truncali. Solidarietà all'infermiere è arrivata da più parti. Truncali non riesce proprio a dare una spiegazione di quanto accaduto perché lui non aveva avuto alcun contatto con questa persona ed aveva da poco iniziato il servizio.

«L'ospedale di Sciacca abbraccia tre province e abbiamo un bacino di utenza molto vasto - dice Truncali - e io spero sempre in una maggiore collaborazione dei medici di famiglia e delle guardie mediche per evitare ricoveri impropri affinché al pronto soccorso arrivino solo i casi più urgenti».

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia di oggi.

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