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Mafia ad Agrigento, appello per 9 imputati nel processo Icaro

Le intercettazioni sono tutte utilizzabili: con il rigetto delle richieste difensive, può entrare nel vivo il processo di appello, a carico di nove imputati, scaturito dalla maxi inchiesta antimafia «Icaro». La sentenza di primo grado è stata emessa il 19 ottobre dell'anno scorso.

Dieci condanne e un'assoluzione, è stato il verdetto del collegio di giudici del tribunale di Agrigento, presieduto da Pietro Maria Falcone. Gli imputati erano ritenuti affiliati, con diversi ruoli e incarichi, delle famiglie mafiose di un ampio versante della provincia di Agrigento in una fase di riorganizzazione dopo le catture degli ultimi latitanti Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone.

Ecco il dettaglio della prima sentenza: Antonino Abate, 32 anni, di Montevago, 16 anni di reclusione; Carmelo Bruno, 51 anni, di Motta Santa Anastasia, 4 anni; Vito Campisi, 48 anni, di Cattolica Eraclea, 10 mesi; Roberto Carobene, 42 anni, di Motta Santa Anastasia, 4 anni; Antonino Grimaldi, 58 anni, di Cattolica Eraclea, 16 anni; Stefano Marrella, 62 anni, di Montallegro, 20 anni; Vincenzo Marrella, 44 anni, di Montallegro, 16 anni; Vincenzo Marrella, 63 anni, di Montallegro, 20 anni; Gaspare Nilo Secolonovo, 50 anni, di Santa Margherita Belice, 5 anni e 6 mesi e Francesco Tortorici, 39 anni, di Montallegro, 16 anni. L'unico assolto era stato Pasquale Schembri, 54 anni, di Montallegro, accusato di associazione mafiosa. Abate, i due Marrella e Tortorici sono stati riconosciuti colpevoli di associazione mafiosa.

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