Ad "incastrarlo" è stata una segnalazione. Una telefonata arrivata ai caribinieri durante la quale l'interlocutore riferiva che il giovane, sebbene fosse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, spacciava stupefacente, stando in casa. È scattato, inevitabilmente, il controllo dei poliziotti della sezione Volanti della Questura di Agrigento che hanno verificato anche la fondatezza dell'informazione fornita per telefono dall'anonimo interlocutore. Verifica, eseguita in collaborazione con i militari della Guardia di finanza, che s'è conclusa con l'arresto, in flagranza di reato, di Gianluca Infantino, 33 anni, di Agrigento. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia di oggi.