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"Il fatto non sussiste", assolti in appello 5 medici in servizio ad Alcamo e Marsala

Macché «colpa medica», macché «malasanità». Assolti dalla Corte di Appello di Palermo «perché il fatto non sussiste» cinque medici, due all'epoca dei fatti in servizio all'ospedale «San Vito e Santo Spirito» di Alcamo e gli altri in quello di Marsala, che in primo grado erano stati condannati per omicidio colposo a 4 mesi di reclusione ciascuno (pur con il beneficio della condizionale) dal giudice monocratico di Trapani Franco Messina.

Si tratta di Francesca Lombardo e Salvatore Costantino, dell'ospedale di Alcamo (entrambi assistiti dagli avvocati Marco Siragusa e Maria Teresa Varvaro), e di Giuseppe Maggio (difeso dall'avvocato Paolo Paladino), Attilio Mancino ( assistito dall'avvocato Stefano Pellegrino) e Pietro Ruggirello (difeso dall'avvocato Giuseppe Scarcella), di quello lilibetano.

La sentenza della Corte di Appello (presidente Antonio Napoli, a latere Gaetano Scaduti e Fabrizio Anfuso) li scagiona dall'accusa di avere, a vario titolo, contribuito al decesso di una giovane signora, Anna Maria Cascio, avvenuto il 10 settembre del 2007 all'ospedale di Trapani dove, infine, era stata trasportata dopo essere stata ricoverata al «San Vito e Santo Spirito» di Alcamo e poi sottoposta ad altrettanti interventi chirurgici all'ospedale di Marsala. Era emerso, infatti, che era affetta da un tumore del colon ormai in fase avanzata.

L’articolo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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