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Migranti salvati dalla Mare Jonio, sindaco di Lampedusa: "Porto aperto, fateli entrare"

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"La nave Mare Ionio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati". Lo dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello che così sfida Matteo Salvini sul caso della Ong che ha salvato 47 migranti.

"La nave Mare Jonio ha bandiera italiana e non si può tenere questa imbarcazione fuori da un porto italiano. Questo è il primo punto. Poi si pone un problema di sbarco di migranti. Qui deve intervenire la capitaneria di porto che deve salire a bordo e valutare", dice Martello.
"Mi chiedo però - aggiunge il sindaco di Lampedusa - perchè il 6 e 7 marzo scorsi sono entrate in porto due barche senza bandiera, non italiane, e i migranti sono stati prelevati e accompagnati dai carabinieri nel centro di accoglienza".

"Chi non rispetta le regole e arriva come vuole - conclude - viene fatto entrare, chi rispetta le regole viene bloccato. A Lampedusa gli sbarchi non sono mai finiti. Arrivano nel silenzio. Piccole barche con motori fuori bordo con una ventina di persone alla volta. Ma Lampedusa non viene mai nominata...".

Ma Salvini ribadisce il suo secco no allo sbarco. "La nave non entra in porto, sarebbe un precedente pericoloso, rischieremmo di tornare ad alimentare quel business che rendeva più del traffico di droga e armi. Non sarò mai complice". Lo ha detto in collegamento telefonico con Sky Tg24, in merito alla nave Jonio di Mediterranea Saving Humans che chiede di far sbarcare a Lampedusa 49 migranti salvati ieri. "Saranno nutriti, vestiti, avranno tutti i generi di conforto ma in Italia non mettono piede - ha ribadito Salvini -. Non si è trattato di una operazione di salvataggio, ma c'è un’organizzazione che gestisce, aiuta e supporta il traffico di esseri umani. O ci sarà l’intervento dell’autorità giudiziaria che deciderà diversamente, oppure il ministero dell’Interno, da me dipendente, che deve indicare il porto, non ne indica nessuno. Gli italiani per fessi non ci passano. Questa non è una operazione di salvataggio".

Per il vicepremier "meno gente è costretta a partire, meno gente muore. Chi favoreggia l’immigrazione clandestina ha sulla coscienza il rischio di trasformare ancora il Mediterraneo in cimitero a cielo aperto"

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