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Sciacca, omicidio Maccarrone: il pg chiede la conferma dell'ergastolo

Gianni Melluso

Il sostituto procuratore generale di Palermo, Domenico Gozzo, ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo, inflitta in primo grado, a carico di Gianni Melluso, di 61 anni, di Sciacca, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio della giovane Sabine Maccarrone. Il processo si celebra dinanzi ai giudici della Corte di Assise d’Appello di Palermo.

Il cadavere della ragazza, coperto con tegole e massi, venne rinvenuto il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto all’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara del Vallo, di proprietà della madre di Giuseppe D’Assaro. Ed è proprio quest’ultimo l’accusatore di Melluso. Il movente per l’accusa è da ricercare nella gelosia.

La Maccarrone, infatti, avrebbe intrattenuto una relazione con un altro uomo. Melluso, in aula, aveva dichiarato: "Non sono il mandante dell’omicidio di Sabine. Giuseppe D’Assaro, che mi accusa, non è credibile. Basta considerare quello che ha dichiarato, poi ritrattando, nel caso del sequestro di Denise Pipitone".

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