Non credevano ai loro occhi alcuni componenti dell’associazione «Amici del giudice Rosario Angelo Livatino» percorrendo la strada di grande comunicazione S.S. 640 Porto Empedocle-Caltanissetta a ridosso dell’area dove venne ucciso il magistrato che ne porta il nome.
C’erano delle capre nell’area e sul monumento in contrada S. Benedetto alle porte di Agrigento fatto erigere dagli anziani genitori nel 1993 per ricordare l’assassinio del loro unico figlio, il giovanissimo giudice Rosario Livatino per il quale è in corso il processo di canonizzazione.
Lo sconveniente oltraggio alla memoria ed ai luoghi è stato scoperto, in maniera davvero casuale, dal presidente in carica e da quello Emerito, Valentina Garlandi e Giuseppe Palilla, che in auto stavano rientrando a Canicattì dopo una riunione ad Agrigento.
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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